Strategia ed esperienza sono le parole chiave quando si vuole minimizzare il downtime SAP nei progetti di migrazione e upgrade. Per operare con la massima efficienza sul piano tecnico e tecnologico rispettando i dettami e gli obiettivi del business, un CTO non può infatti prescindere dalla capacità di sviluppare una visione olistica sulle attività necessarie ad aggiornare l'architettura e da tutta una serie di competenze, che consentono di prevedere gli effetti dell'operazione sui processi aziendali.

Normalmente, quando si parla di sistemi SAP, la richiesta di un upgrade verso un prodotto più performante proviene dal business, oppure si rende indispensabile se l'architettura in uso è obsoleta e la sua sostituzione non ammette più deroghe. In ogni caso, comunque, bisogna tenere conto sia dell'impatto che l'introduzione delle nuove funzionalità avrà sui sistemi, sia dei possibili disservizi causati dagli interventi tecnici che occorrerà predisporre in campo per renderle operative.

Ciò va fatto senza dimenticare un piccolo dettaglio: in questa situazione a dettare le linee guida è il business. Se in altre parole si è stabilito di effettuare la migrazione di un sistema che non può permettersi di rimanere fermo per più di tot ore, il CTO dovrà conseguentemente mettere a punto un piano di lavoro che garantisca che tutto inizi e finisca entro quell'arco temporale. È evidente che si tratta di una serie di attività che non si possono in alcun modo improvvisare.

Pianificazione e test: così si minimizza il downtime SAP nelle migrazioni

Al di là della manualistica, che pure bisogna saper consultare, quello che conta davvero in situazioni del genere è, come detto, l'esperienza maturata sul campo. Per questo, a maggior ragione se il team si trova a confrontarsi con una sfida non ancora sperimentata, fare affidamento su un partner specializzato può rappresentare la soluzione ideale per accelerare i tempi e ridurre gli errori metodologici.

La presenza di un partner SAP tecnologico diventa ancora più preziosa nel momento in cui ci si rende conto che per raggiungere l'obiettivo non si può fare a meno di eseguire cicli di test e simulazioni propedeutici all'avvio dell'attività reale. Un'eventualità che capita molto più frequentemente di quanto si possa immaginare.

Poniamo per esempio il caso di una migrazione di un database aziendale da oltre 10 terabyte da effettuare nel più breve tempo possibile, e tassativamente nel giro di 24 ore, in modo che il downtime del sistema SAP sia quasi inavvertibile per gli utenti. Un'impresa sulla carta estremamente complessa, visto che in media per un'operazione di questo calibro può servire fino a una settimana: un lasso di tempo che il business, tipicamente, non può permettersi, a meno che non si stabilisca di mettere in stand by la produttività.

Qual è dunque il modo migliore per procedere?

Per pianificare correttamente l'intervento, bisogna prima identificare e risolvere eventuali criticità e, soprattutto, valutare e minimizzare l’impatto sull’ecosistema aziendale. In questo senso, potrebbe essere necessario eseguire diversi migration run di test. Ogni run effettuato consente infatti di apportare correzioni e sviluppare metodologie per migliorare il run successivo, fino a delineare la finestra temporale ideale per gestire la migrazione nelle modalità e soprattutto nei tempi richiesti dal business.

Quanto detto finora non vale solo per le migrazioni più complesse: un piano progettuale anche apparentemente semplice deve comunque prevedere giri di prova ed eseguire un tuning dei tools di migrazione in funzione del tipo e delle dimensioni del database di origine e destinazione, al fine di rispettare i vincoli di progetto.

Il ruolo di un partner qualificato nei processi di migrazione e upgrade

Comprendere a fondo quali sono le necessità del business e conciliarle con i limiti imposti dagli aspetti tecnici è tutt'altro che facile. Per questo l'apporto di un partner qualificato può rivelarsi fondamentale per gestire tutte le fasi dell’attività di migrazione e di upgrade che, come abbiamo visto, comincia ben prima della mera operazione di trasferimento e/o upgrade del sistema.

Il ruolo del partner a supporto della creazione della linea strategica si sostanzia essenzialmente nella traduzione dell'esigenza dell'impresa e dei vincoli temporali dettati dall'attività business in una roadmap accurata, che a sua volta deve fungere da riferimento per l'implementazione di un modello operativo che consenta all'organizzazione di raggiungere l'obiettivo in maniera armonica.

Il partner mette inoltre a disposizione del CTO e del suo team l'esperienza maturata lavorando a fianco degli altri clienti: saper calare la strategia in un piano operativo per l'ottimizzazione delle procedure di migrazione e di upgrade è in molti casi il fattore determinante per la minimizzazione del downtime dei sistemi SAP.

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